Lavori al De Simone? Sicuro che va tutto bene?

In vista del prossimo campionato di serie C, qualche paura sorge in merito al rispetto delle tempistiche sui lavori allo stadio

Bene, la serie C è salva, e adesso il calcio siracusano si appresta, per l’ennesima volta nella sua storia, a dover fronteggiare la più classica delle sfide estive: salvare la faccia.

Già, perché come è noto, la FIGC ha introdotto nuove regole inerenti il rilascio delle licenze nazionali per la partecipazione ai campionati professionistici. E sono proprio quelle relative il campionato di Serie C che andranno prese sul serio. Pertanto, soffermandoci sulle questioni strutturali dettate dalle nuove disposizioni, Comune di Siracusa e/o Società dovranno attuare (entro termini relativamente brevi), i provvedimenti utili a rendere il De Simone idoneo ad ospitare gli incontri validi per il campionato di Serie C 2019-2020.

La missione non è di quelle impossibili. Ma dal momento che di assurdità ne abbiamo viste tante in quel del De Simone nel corso della sua lunghissima e travagliata storia, consentiteci almeno di stare sull’attenti. Ma facciamo un passo indietro.

Non serve neanche andare troppo a ritroso nel tempo per ricordare l’ultimo episodio polemico in seno allo sventurato stadio aretuseo. Solo a fine febbraio scorso, il maltempo rese inagibile lo stadio causa la caduta di alcuni pannelli dalla copertura della Tribuna Siringo. Ciò comportò dapprima il rinvio dell’imminente gara casalinga contro il Rieti, e ben due settimane più tardi la partita a porte chiuse contro il Francavilla. Per il solo distacco di qualche lastra dunque, il Siracusa dovette giocare senza l’apporto dei propri tifosi, poiché furono chiusi tutti i settori dello stadio.
Tralasciando le polemiche per la chiusura appunto di tutto lo stadio (eppure nella partita con il Francavilla si registrarono comunque presenze proprio sotto la pensilina..), e la realizzazione invece de “La partita dei Leoni” di beneficenza, lo stadio fu riaperto soltanto il 7 di aprile. Più di un mese dopo dunque, per la riparazione di una tettoia e di un muretto.

Pertanto, tornando al presente, andando a spulciare la comunicazione n. 100/A della FIGC del 19 aprile scorso, abbiamo potuto constatare che tra i provvedimenti più importanti da attuare al De Simone vi sarà l’adeguamento dell’impianto di illuminazione (con valori di illuminamento che attualmente sembra non siano garantiti dai riflettori in funzione), e l’installazione di sedute individuali lungo le tribune presenti ai bordi dei due lati lunghi del terreno di gioco. Fantascienza in apparenza per lo stadio di Siracusa, laddove per quanto concerne le sedute saranno interessati: da un lato gli estremi della Tribuna Centrale (che per qualche strana ragione non è mai stata interamente dotata delle sedute), e la Tribuna Laterale; la Gradinata “Imbesi” dall’altro lato.
Nello specifico i sedili dovranno essere: fissati al suolo; numerati; separati gli uni dagli altri; costituiti da materiale resistente ed ignifugo; confortevoli e di forma anatomica; muniti di schienale di un’altezza minima di cm 30 misurata a partire dal sedile.

E allora, dal momento che per riparare danni lievi ci è voluto più di un mese, ci chiediamo quanto sia realistico auspicarsi che i nuovi lavori potranno essere effettuati e certificati entro il termine previsto del 17 giugno 2019 (24 giugno per eventuali integrazioni al netto delle sanzioni). Si è parlato di eventuali deroghe concesse se consegnate entro le suddette date almeno le attestazioni programmatiche degli interventi e degli adempimenti, con garanzia che tutto sia pronto entro l’inizio del campionato. Ma a dire il vero dalla documentazione non si evince ciò. Speriamo di sbagliarci, e di non essere costretti a pregare che sia così.

Sul costo di tali provvedimenti non ci esprimiamo, anche se in questo tempo di magra, non saranno di certo caramelle. Ma, somme a parte, vorremmo capire chi si sobbarcherà la spesa, anche perché a quanto ci risulta, il bando per la gestione dello stadio dello scorso febbraio è andato deserto, e ad oggi dovrebbe essere ancora il Comune l’unico gestore.

E a proposito di convenzione, anche questa rientra tra i requisiti necessari da presentare alla Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi, entro il 17 giugno 2019. Elemento essenziale per ottenere la licenza. Ad ogni modo, sembrerebbe che Amministrazione e Società siano in fase di discussione avanzata. Speriamo bene allora. Niente panico, ma se qualcuno avesse notizie più precise e rassicuranti in merito, vi preghiamo di battere un colpo.

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